Non credo ci siano parole per spiegare la malvagità e il degrado dell’uomo. Anche solo chiedersi perché è già tanto, è uno sforzo che fa male, che non ti spieghi, non ci sono parole, giustificazioni, analisi, tutto è insignificante davanti a persone così! La proposta di oggi è un cortometraggio di denuncia sullo sfruttamento e abuso sessuale:

«L’idea mi è nata guardando un servizio delle Iene che trattava di abusi sessuali in Thailandia. Mi sono incuriosito al tema, abbastanza latente sebbene i dati impressionanti dimostrino il contrario! Ho subito contattato associazioni che sono state molto disponibili ed entusiaste che un tema del genere fosse trattato in un prodotto visivo, immediato e diretto.
Infatti, “Pattaya è il paradiso” è un cortometraggio ispirato a tante storie vere, di uomini e donne che, a centinaia di migliaia in tutto il mondo, si dirigono nei paesi più poveri per abusare sessualmente di bambini e bambine… La cosa scioccante è che solo il 3% di loro sono pedofili abituali, per il resto sono persone “normali”.
Ho preferito un’altra angolatura, concentrandomi sul soggetto attivo piuttosto che sulla parte soccombente, semplice oggetto di scena. Sperando di essere riuscito nell’intento della denuncia di un atteggiamento sicuramente da recriminare.» (Paki Perna)

Questo post partecipa alla rubrica BUIO IN SALA, mercoledì cinematografico di Mamma F & Mamma C di Nati per delinquere. Grazie e buona visione.