Dalla scorsa estate i progressi di Edo nel linguaggio sono stati incredibili, solo a pensare al numero di parole che conosceva e che diceva mi sembra incredibile e sorrido (adesso posso!) delle mie preoccupazioni e di quanto sia distante quel periodo.

C’è ancora molto da fare e siamo consapevoli di questo, ma se mi volto indietro sono felice del suo vocabolario e della sua voglia di esprimersi anche se alcune volte, soprattutto quando è stanco, non si capisce una sverza di quello che vorrebbe comunicare e se non riusciamo a capire al volo quello che dice, prima lo ripete con calma, poi se continuiamo a non capire, inizia ad alzare la voce in un crescendo fino a ad andarsene offeso dicendo: “buppa” (=uffa). La effe è una lettera che proprio non gli piace, viene sistematicamente sostituita in tutte le parole che la contengono!

Tra le cose che stiamo cercando di correggere è l’utilizzo del pronome “IO” che non utilizza mai, probabilmente lo considera impersonale e lo sostituisce con il pronome possessivo declinato, però, al femminile: “MIA”. Lo mette in fondo alle sue frasette: non dice “io vinto” ma “vinto mia”, “caduto mia”, “corre mia”, proprio non riesce a dire io, è più forte di lui.

“Chi è il bambino più bello e bravo del mondo?” (un po’ di sano narcisismo ogni tanto non guasta!)

“Mia”

“Tu???? E come ti chiami?”

“Edoardo”

Da ascoltare con Carmen Consoli in “Parole di burro”