Conosciuto e visto naturalmente dopo il bellissimo “Pulp Fiction” di Quentin Tarantino,  “Le iene” è per certi versi un capolavoro ancor più bello: i dialoghi sono ancora più sorprendenti e ironici di quelli di “Pulp Fiction” e la trovata dei nomi ai sei rapinatori è geniale, a ogni rapinatore un colore, soltanto che qualcuno non apprezza essere Mr Pink (chissà come mai?, non farà macho rapinatore?).

leiene Trama. Los Angeles: un malavitoso, Joe Cabot, raduna sei rapinatori professionisti: ha saputo che un grossista di diamanti ha ricevuto un quantitativo raffinato ad Israele. Il gruppo è composto da vecchie conoscenze di Cabot: Lawrence Dimmick, Mr. White (Harvey Keitel); Victor Vega, Mr. Blonde (Michael Madsen), assai fedele ai Cabot. Ad essi si aggiungono altre persone ritenute professionisti nel loro campo: l’irrequieto Mr. Pink (Steve Buscemi), l’estroso Dennis Koonstock, Mr. Brown (lo stesso Quentin Tarantino) ed il taciturno Roy Spafucci, Mr. Blue (Edward Bunker). Qualcuno però ha tradito e si scatenerà un feroce regolamento di conti. Non svelo naturalmente chi è il traditore, ma solo che il primo a uscire di scena è Mr Brown (Tarantino è un grande regista, ma come attore fa proprio pena!).

Come dicevo i dialoghi sono spettacolari. Quello sul valore nell’economia americana della mancia da lasciare alle cameriere che inizia dal rifiuto di Mr Pink oppure quelli sulla scelta dei nomi fittizi come scrivevo all’inizio; per non parlare del discorso sul significato delle canzoni di Madonna come “Like a Virgin” e “True Blue”.

Da ascoltare con Sandy Rogers in “Fool for love”

Questo post partecipa alla rubrica BUIO IN SALA, mercoledì cinematografico di Mamma F & Mamma C di Nati per delinquere. Grazie e buona visione.