L’ho scritto molte volte, mi ripeto volentieri: Edo è un bimbo fantastico, ma con un carattere ben definito, forse troppo, testone all’inverosimile, capriccioso a volte che nemmeno un buddista zen riuscirebbe a contare fino a 10, ma è anche un bimbo affettuosissimo dotato di slanci di affetto che a volte ti lasciano senza parole.

Da Venerdì scorso è recluso in casa, vero che c’è il viaggio mattina-sera verso e da casa dei nonni, ma sta iniziando a soffrire questa situazione come se si sentisse chiuso in gabbia senza poter dare sfogo a tutta la sua energia: siamo al 5° giorno di antibiotico che non l’ha scalfito nemmeno un attimo, anzi sembra dargli una carica tipo spinaci per Popeye.

Questa mattina niente nonni, se la vedono mamma&figlio e ammetto di essere un po’ preoccupato: l’ultimo pensiero ieri sera prima di addormentarmi e il primo appena sveglio è stato: chi sopravviverà? Chi uscirà vincitore dall’Anfiteatro Flavio?

Update:
SMS dalla mamma (ore 11.45):
“Ha pestato 2 volte la testa contro il muro. Fatto volo dell’angelo dal divano. Arrampicato sul mobile tv e mi ha tirato un’altra ginocchiata nella pancia. Stsera esco io a cena… SOLA!”

Forse mi conviene fare un salto a casa in pausa pranzo!

Da leggere ascoltando Lisa Gerrard in “Now we are free” (tema del “Gladiatore”)