Dopo qualche settimana di assenza mi rifaccio vivo nella rubrica del Mercoledì della coppia Mamma F & Mamma C e lo faccio con un film drammatico ma anche ironico, a tratti commovente che mi ha colpito fin dalla prima visione. C’era una volta una piccola Natalie Portman, all’epoca aveva solo 12 anni, sorprendente protagonista insieme a Jean Reno di questo film di Luc Besson con un incredibile Gary Oldman nella parte del “cattivo”.

leon E’ la storia di una coppia alquanto strana che si ritrova per caso, è la storia di un sicario introvabile, preciso e silenzioso che si muove nell’ombra che nel suo lavoro ha una sola regola fondamentale: mai uccidere donne e bambini riservando una cura maniacale ad una pianta anch’essa protagonista fino alla fine del film, una pianta che come lui non ha radici. E’ la storia di una bambina che suo malgrado cresce prima del previsto e che chiede aiuto a un vicino di casa dopo che dei poliziotti della DEA hanno massacrato tutta la sua famiglia.

Da questo momento nasce un’amicizia profonda e soprattutto il senso di protezione di Leon verso questa ragazzina sveglia, molto sveglia che capito il lavoro del suo vicino di casa gli chiede di insegnarle il mestiere per vendicare il fratellino, l’unico a cui teneva veramente.

Mathilda: Léon esattamente che lavoro fai per vivere?
Léon: Le pulizie.
Mathilda: Vuoi dire che sei un sicario?
Léon: …Sì.
Mathilda: Forte.

Da leggere ascoltando Sting in “Shape of my heart”

Questo post partecipa alla rubrica BUIO IN SALA, mercoledì cinematografico di Mamma F & Mamma C di Nati per delinquere. Grazie e buona visione.