Rieccomi care NxD: tratto da un racconto di Paul Auster (“Il racconto di Natale di Auggie Wran”) che ne ha scritto anche la sceneggiatura, questo film mi ha emozionato, fatto pensare, interrogato e all’epoca mi ha fatto sognare come sarebbe stata la mia paternità, che padre sarei stato anche se all’epoca (non che adesso che non c’è più sia differente) il mio punto di riferimento fosse mio papà.

smoke Tratto da wiki: “Il film racconta le storie, gli incontri e l’amicizia che nascono intorno alla tabaccheria di Auggie (Harvey Keitel), nel cuore di Brooklyn. Il film racconta varie storie, tutte incentrate sulla paternità, pesante come il fumo, cosa vuol dire essere padre, comportarsi da uomo, relazionarsi con i figli e i propri vecchi.”

Non ricordo benissimo tutte le storie raccontate, ma c’è un’immagine che mi è rimasta dentro: le foto che ogni mattina il tabaccaio Auggie scatta dallo stesso angolo, ogni giorno, puntuale, sempre, raccontando in questo modo le storie di uomini, donne e bambini che attraversano la sua vita solo sfiorandola:

Paul: Sono tutte uguali!
Augustus: È vero. Quattromila fotografie dello stesso posto, l’angolo tra la Terza e la Settima, alle otto di mattina. Quattromila giorni con tutti i tipi di clima possibile. È per questo che non vado in vacanza, devo stare qui ogni mattina, alla stessa ora. Ogni mattina nello stesso posto alla stessa ora.
Paul: Non ho mai visto niente del genere.
Augustus: È il mio progetto, quello che puoi chiamare il lavoro della mia vita.
Paul: Ma… sono tutte uguali!
Augustus: Sono tutte uguali, ma ognuna è differente dall’altra. Ci sono delle mattine di sole, delle mattine buie; ci sono luci estive e luci autunnali; giorni feriali e fine settimana; c’è gente con l’impermeabile e le galosce e gente.. con la maglietta e i pantaloncini; qualche volta la stessa gente, e qualche volta differente; qualche volta quelli differenti diventano uguali, e la stessa gente scompare. La Terra gira intorno al Sole, e ogni giorno la luce del Sole colpisce la Terra da un’angolazione differente.
Paul: Più piano, eh?
Augustus: È quello che consiglio. Lo sai com’è: domani, domani, domani.. il tempo mantiene sempre il suo ritmo.

Da leggere ascoltando Mauro Pagani in “Domani”

Questo post partecipa alla rubrica BUIO IN SALA, mercoledì cinematografico di Mamma F & Mamma C di Nati per delinquere. Grazie e buona visione.