Il countdown termina qui e con esso lo smarronamento di questi ultimi post di attesa.

Ormai ci siamo, siamo pronti o quasi. La mamma inizia ad entrare nella fase panic, avrà sistemato e rifatto già cento volte la borsa da portare in ospedale, ma tutto sommato siamo ancora in una fase gestibile nonostante gli incontri ravvicinati con la tazza tutte le mattine e fino all’ultimo.

Il fine settimana è trascorso rapido sistemando la cameretta, una bella ripassata di colore alle pareti per accogliere il nuovo arrivato, ma anche per Edo. Il lavoro* è stato duro, ma il risultato alla fine è piaciuto tantissimo alla mamma, Edo invece non mi ha dato grosse soddisfazioni, diciamo quasi per nulla, 12 ore di lavoro per sentirmi dire:

“ma a me piaceva verde chiaro?”

“te la dipingerai con tuo fratello tra qualche anno!!!” (e non gli ho mostrato il dito medio solo perché ero troppo stanco)

cameretta_sparsa
(cameretta sparsa per casa)

cameretta_colorpuffo
(risultato finale)

La culla l’abbiamo sistemata in sala e dopo averla vista e aver constatato che “non c’è nessuno dentro!”, Edo l’ha portata in cameretta perché ormai ha deciso che il fratellino dorme insieme a lui.

Questa è la sistemazione temporanea per il prossimo mese, perché la seconda fase del restlying prevede l’arrivo della cameretta (già so che mi mancherà il lettino rosso dell’Ikea), ma ci sarà tempo di parlarne sempre che si arrivi vivi.

E con questo post termina anche il blog per come l’ho pensato e voluto, è nato per e con Edo, c’ho messo dentro un po’ di mio (solitamente sono i post tristi!) e della mamma, ma da mercoledì dovremo stringerci un pochino per fare spazio al nuovo principe di casa.

Da leggere ascoltando REM (un omaggio tenuto conto che hanno deciso di sciogliere la band) in “It’s The End Of The World” (in realtà è solo l’inizio ed io mi sento bene…):

“It’s the end of the world as we know it and I feel fine…fine…”

*non ho fatto tutto da solo, altrimenti altro che 12 ore, ero ancora lì a dipingere, grazie Piazz.