Ma io dico, è possibile arrivare alla soglia (va bè sono ancora un po’ lontanuccio, diciamo che li vedo in lontananza) dei 40 anni ed essere così rincoglionito. Si, proprio così. Perché? Perché semplicemente Giovedì mattina alle ore 6.55 abbiamo il volo per la seconda parte di vacanza, dopo la Sardegna adesso tocca alla Sicilia. Si va a “trovare” i nonni e la zia a Nizza, vicino Taormina. Fin qui tutto ok!

Dopo essere tornati dalla Sardegna, io e la mamma ci abbiamo pensato un po’ e abbiamo partorito l’ideona: perché quest’anno non si va giù in aereo, sai quanto sbattimento in meno, in un’ora e mezza siamo già arrivati. SIIIIIIIIII, prenoto e con un po’ di fortuna riesco a trovare i biglietti a buon prezzo, prenoto anche la macchina (tralasciando che solo il seggiolino te lo fanno pagare 48€, un furto!) e così quest’ anno ci facciamo 16 giorni di vacanza che siano 16 senza le preoccupazioni del viaggio in macchina. Fin qui tutto OK!!!

Sabato notte, mi sveglio di soprassalto e urlo: la carta di identità del topo!!! Cazzo, tra 3 giorni partiamo e il topo è senza documento: pirla, pirla, pirla che non sono altro!!! Ecco dove sta la rincoglionaggine!!! Sta nel semplice fatto che considero ancora Edo come una mia appendice per cui mi sono completamente dimenticato (non avendo fatti viaggi all’estero in questi 2 anni e mezzo!) di fare il documento di identità: è mio figlio, non si vede che è uguale a me?  E chi cacchio ci pensava. Pirla che sono. Siete autorizzati anche voi a darmi del pirla. Qui sono finiti gli OK!!!

Passa la domenica, trascorsa senza pensarci con amici a grigliare e questa mattina di buon ora sono davanti al comune: “devo fare la carta di identità per mio figlio, minorenne?” “Ok, nessun problema, le lasciamo il documento da portare in questura.” Alla parola questura, ho iniziato a sudare freddo, avevo già i brividi, ma ho cercato di mantenere un contegno: “mi sa dire i tempi?” “Io sono andata proprio sabato e mi hanno detto 4 giorni.” QUATTROGIORNI, ma non ce li ho QUATTROGIORNI e adesso come faccio. Pago, saluto e via monto in scooter per il commissariato. Casino della miseria, riesco a raggiungere a spintoni lo sportello e chiedo: “devo fare la carta d’identità per mio figlio?” “Compili questo con la copia del documento della madre e 2 fototessere del bambino, ma ci vogliono circa 4 giorni se va bene”. Al che non fisicamente, ma moralmente sono svenuto! I fatidici e famigerati QUATTROGIORNI!!!

Avviso la mamma di scordarsi l’aereo, mentre torno in ufficio con una faccia da funerale (ed io so qual è una faccia da funerale!), al che la mamma cerca di corrompere dirigenti, amici poliziotti, fidanzate di carabinieri, ma senza successo. Proviamo l’ultima spiaggia: montiamo in scooter e ritorniamo al commissariato: “ma anche solo per la vidimazione di questo foglio ci vogliono sempre 4 giorni?” “si, anche 10 in questo periodo!”. Qui abbiamo ricevuto il colpo di grazia, ormai ero in stato vegetativo. Uscendo vedo che c’è indicato il commissariato di… per le pratiche urgenti. Proviamoci, male che vada ci becchiamo un altro due di picche, tentare non costa nulla. Il commissariato è dall’altra parte della città. Va bè in scooter ci mettiamo poco. E via che si parte a tutto gas con la mamma che mi fa da navigatore con il mio cellulare puntato verso il cielo per agganciare i satelliti. Arriviamo sani e salvi. “Scusi, dobbiamo vidimare questo documento e autenticare questa foto per il bimbo, ci hanno indicato di venire qui per le pratiche urgenti” “e il bambino dov’è?” cazzo il bambino. “Il bambino è a casa ammalato con la febbre (verità, purtroppo!), non ce la siamo sentiti di portarlo fino a qui. Il problema è che noi domani dobbiamo partire (piccola bugia, partiamo giovedì), è stata una cosa urgente, inaspettata.” “Vediamo quello che possiamo fare, i nostri tempi sono di 4 giorni e poi chi ve l’ha detto di venire qui?” “Per la verità c’era un cartello al commissariato della nostra zona” “Vediamo quello che possiamo fare”

Sarà stata per la faccia sconsolata, la mia, o quasi in lacrime, quella della mamma, che alla fine abbiamo aspettato solo 40 minuti, ma grazie alla bontà e gentilezza di due poliziotti alla fine siamo riusciti ad avere il nostro documento. E così questa giornata iniziata da schifo è terminata con un lieto evento ha cambiato decisamente colore e giovedì possiamo partire e portare Edo per la prima volta sull’aereo più bello del mondo. THE END.