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C’è sempre una prima volta e questa mattina è stata la mia prima volta a portare Edo all’asilo. Ultimamente il suo attaccamento alla mamma stava diventando un po’ troppo marcato ed evidente e nelle sue abitudini l’unica variabile è stato l’inserimento all’asilo. Inserimento con alti e bassi ma purtroppo non continuo per colpa di raffreddori, tosse secca, tosse catarrosa, febbre e via così, infatti in queste due ultime settimane oltre a fare il tempo corto ha fatto e farà anche la settimana corta.

Con me Edo si è comportato da ometto fino all’ingresso in asilo, mentre lo svestivo ha iniziato a piangere con i lacrimoni che scendevano giù stile Niagara Falls, ma seguendo scrupolosamente le indicazioni della mamma, non mi sono lasciato commuovere e gli parlavo in modo tranquillo (non che questo abbia fatto smettere il flusso continuo di lacrime!). Dopo aver finito di svestirlo, la maestra Ilaria l’ha preso in braccio, l’ho salutato e mi sono avviato verso l’uscita evitando di girarmi, non ho avuto alcuna esitazione (per la verità qualche dubbio questa mattina prima di portarlo ce l’avevo!). A questo punto mi sono fermato davanti alla porta e dopo circa un minuto mi è sembrato che non piangesse già più, ma non sono sicurissimo, forse è stata una mia speranza sapere di andare in ufficio con il mio ometto che era pronto per la sua intensa giornata di giochi e divertimento all’asilo senza più il magone e i lacrimoni.