Nella vita di ognuno di noi capita di incontrare una persona che si dimostrerà fondamentale nel corso della vita per come è riuscito a renderci migliori e diversi, per come ci ha permesso di superare le nostre paure, ci ha permesso di far sbocciare il nostro talento che non sapevamo di avere o semplicemente perchè in alcuni momenti ci ha saputo ascoltare. Queste persone le possiamo trovare lungo il nostro cammino, ma non sempre riusciamo a rendercene conto, non siamo in grado di capirlo subito, solo dopo anni ripensando a quell’incontro particolare ci rendiamo conto di quanto siamo stati fortunati. Chi è genitore vorrebbe essere quella guida per i propri figli, ma quelle persone si possono incontrare dietro la cattedra di una scuola oppure su un campo di calcio, su un parquet o un tatami, ma si possono incrociare in qualunque momento, basta riconoscerle.

Potrei avere tutti i diritti di lamentarmi per come il destino ha lasciato ferite profonde che ancora lacrimano, piango spesso, ma non mi piango addosso e senza vergogna invece sostengo di essere fortunato, sì fortunato perché nella mia vita di persone veramente importanti che hanno segnato il mio cammino io ne ho incontrate addirittura due: mio padre e mio figlio.

Grazie a loro io mi sento fortunato e anche se mio padre non c’è più, i nostri 25 anni trascorsi insieme sono tutti dentro di me, così come lo sono tutti i giorni trascorsi fin ad oggi con mio figlio.

PS: questo post nasce dopo aver letto qui.