Questa mattina mi sono preparato e vestito di tutto punto. Dall’alto al basso:

  • elmetto tedesco stile seconda guerra mondiale color verde
  • tuta mimetica di ordinanza e completa in dotazione all’esercito italiano in Somalia
  • anfibi danesi in dotazione negli anni 80 in pelle vulcanizzata

Voglio vedere se anche questa volta mi fregate come successo circa tre mesi fa, “In fondo lo sapevo“. Ma questa volta nessun prelevamento forzato, nessuna sirena e tutto filava come una freccia rossa. Arrivo in sala donazione, mi accomodo sul lettino e qui succede l’intoppo. Mi si avvicina la dottoressa M.T., giovane, carina con i suoi capelli biondi raccolti, sorriso e denti splendenti.

«Con che braccio fai il prelievo solitamente?»

«Destro. Oltre al sangue raro ho anche le vene timidi, per cui solitamente mi bucano in alto, qui in alto a destra.»

«Non c’è problema, se non la vedo chiamo la Bea.»

IO LA CHIAMEREI… sarai giovane, carina, ma secondo me non ne caviamo manco una provetta!!! Diciamo che dopo anni di sangue donato, ho affinato un sesto senso!

Dopo un po’ che tasta e rimugina:

«Ma qui si sente e e si vede bene!»

«Ok, sei tu la dottoressa.»

«Va be, chiamo Bea.»

Arriva la Bea (soprannominata la flaca) e dà il via libera. A questo punto, la giovane dottoressa con un colpo secco mi infila l’ago del 12. Dopo qualche secondo vedo la sua faccia perplessa. Mi sa che non ha centrato bene il buco. A quel punto con l’ago inserito inizia la sua personalissima caccia al tesoro ravanando alla ricerca del punto giusto.

«Senti pungere?»

«Per il momento no!»

Dopo 30 secondi:

«Senti pungere?»

«Un po’!!!»

Si avvicina un’infermiera e chiede alla dottoressa M.T.:

«Hai per caso bisogno di una mano?»

SIIIIIIIIIII, toglile quell’ago dalla mano, ti prego!!!

«No, no, ce la faccio!»

Sei sicura?, guarda che stai giocando con la mia vena, vero che ne ho tante, ma ci tengo alla mia vena!!!

«Senti pungere?»

Se ti dico si, la finiamo questa tortura, per me, ma anche per te! Niente da fare, continua imperterrita come una novella Indiana Jones alla ricerca del sangue perduto, ma di sangue nemmeno una goccia.

Si avvicina un’altra infermiera che riesce a convincerla che forse è il caso di finirla lì, nel frattempo la macchinetta aveva emesso un bel bip, tempo scaduto, trascorsi più di quattro minuti, game over!

«Te la senti di provare con l’altro braccio?»

«Come no, sono qui apposta, ma se non va nemmeno con il sinistro non mi chiedete la giugulare!»

«Ma qui c’è una vena bellissima, gli mettiamo una bella croce.»

Non ne dubitavo!

L’infermiera chiede alla dottoressa:

«Te la senti di riprovare?»

«Nooooo, fai pure tu!»

E VAIIII, che forse riesco a donare!!

E così sono riuscito a portare a termine la donazione. La prossima volta che torno se la rivedo, fingerò un attacco di panico ed salterò la donazione!

Oggi in regalo una bellissima borsa per la spesa!