Ho “scoperto” il cancro nell’estate del 2006 quando a casa arrivò una raccomandata in cui si diceva solamente che la mammografia di mia mamma era da rifare per un problema tecnico. Non c’era alcun problema tecnico, già sapevano quello che poi fu chiaro anche a mia mamma, ma da quel momento iniziò il suo cammino fatto di interventi chirurgici, chemio, radio, capelli che cadevano come foglie d’autunno spazzate da un flebile vento e che ricrescevano dando speranza, notti insonni fatte di dolori, riprese che facevano sperare seguite ogni volta da ricadute sempre più in basso fino a una notte d’estate due anni dopo quella raccomandata che ho visto morire mia mamma.

Per questo sono molto sensibile quando leggo e trovo iniziative sul cancro al seno e nel mio piccolo se posso far qualcosa non mi tiro indietro; il mio piccolo è questo spazio che faccio dedicare da Edo alla nonna P. che non potrà mai ricordare perché troppo piccolo, perché quei pomeriggi al parco sono stati davvero pochi.

Per questo passateparola ricordandosi che la prevenzione è la migliore arma possibile.

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