carusopascoski Semplicemente un grande attore (definirlo comico mi sembra riduttivo) che a un certo punto della sua vita all’apice del successo è caduto rovinosamente a terra e non solo metaforicamente. Nel 2006 ha avuto un incidente in casa, cadendo ha battutto la testa ed è rimasto per ore in un limbo, sospeso tra la vita e la morte. Ma ce l’ha fatta anche se la strada che deve percorrere è ancora lunga (soprattutto sul linguaggio). Sul corriere ho trovato questo articolo in cui lo so vede insieme alla figlia Ginevra.

Ho amato Francesco Nuti, i suoi film mi hanno sempre fatto divertire, risate vere non quelle finte da cine-panettoni, ma riusciva anche a commuovere e ad esprimere poesia con le immagini (penso a “Stregati“).  Sta lottando dal 2006 e pian piano ne sta uscendo e chissà che non ci regali un altro capolavoro come “Caruso Paskoski” o magari ancora più divertente. Ho riso così tanto quel giorno al cinema (lo ricordo ancora come fosse ieri) che solo a pensarci me la faccio ancora sotto. Merita di essere visto e rivisto per divertirsi e se siete in compagnia sarà ancora più bello: in un vecchio post citavo una scena mitica dell’uomo che russa.
La trama: una lunga storia d’amore tra Caruso e Giulia (la bellissima Clarissa Burt) nata fin da piccini sulle spiagge della Versilia, condita da situazioni e invenzioni semplicemente geniali!

Da leggere ascoltando Francesco Nuti in “Se l’hai vista camminare”

Questo post partecipa alla rubrica BUIO IN SALA, mercoledì cinematografico di Mamma F & Mamma C di Nati per delinquere. Grazie e buona visione.