“Edo, andiamo in montagna, così raccogliamo un po’ di foglie, di castagne e pigne da portare all’asilo per i vostri lavoretti?”
“Siiiiii… pontagna e ca-castagne!!!”
“E vaiiii…”
E così sabato mattina carichiamo velocemente la macchina con destinazione montagna in Valsassina. Si parte con temperatura di circa 12 gradi e arriviamo con il termometro della macchina che segna 8: tutto sommato ce la caviamo con poca escursione termica. Entriamo in casa e ad accoglierci in tenuta da perfetto maggiordomo un pinguino che tutto contento per la compagnia ci fa gli onori di casa. Termostato impostato a 26 gradi e via fuori a fare subito un giretto così la casa si scalda.
Andiamo alla ricerca di castagne e foglie, ci facciamo un bel giretto per il paese, un po’ di spesa, giornale e poi via al Bar Sport per un aperitivo:
“Come lo volete? Alcolico o analcolico?”
“Alcolico, alcolico, molto alcolico…” (così ci scaldiamo ben bene).
Io e la mamma ci beviamo il nostro aperitivo della casa, mentre Edo si fa fuori tutte le patatine e i popcorns, lasciandoci solo le olive, in questo modo l’alcol in circolo si fa sentire meglio. Un altro bel giretto lungo il torrente e poi mentre passiamo sopra il ponticello di legno che ci porta a casa Edo si fa carico della nostra incolumità, invitandoci molto calorosamente a passare in mezzo perché ha paura che si possa cadere giù. In teoria dovrebbe essere il contrario, ma in quel momento si sono invertite le parti.
A casa troviamo sempre il nostro maggiordomo pinguino e dopo aver mangiato e giocato distruggendo il già malcapitato letto, si va a nanna. Fortunatamente in camera la temperatura era accettabile e inoltre Edo era vestito stile omino sulle nevi a 2000 metri, mentre in sala io e la mamma iniziamo a sentire i primi sintomi di congelamento, anche il pensiero di scaldarci in modo naturale si era congelato.
“Amore, fa un po’ freddino, vero?” – dico sarcasticamente alla mamma.
“E si… e poi Edo si è appena fatto una settimana a casa con la tosse, che facciamo?”
“Io quasi-quasi dopo cena tornerei giù a casa, non vorrei che ci trovassero i posteri congelati tipo mummia di Similaun!!!”
“In effetti, io ho già mal di testa per il freddo”
Verso le 16 si sveglia Edo con una temperatura buona, mentre io e la mamma abbiamo già iniziato la prima fase di ibernazione.
“Dai, andiamo a fare un giretto fuori, così ci scaldiamo un po’!!!”
Ci siamo fatti un altro bel giro mentre pian piano il sole andava giù e mentre si stava tornando a casa io e la mamma ci siamo guardati negli occhi e capiti al volo: col cacchio che rimaniamo un altro minuto di più… e così alle ore 20, dopo 12 ore esatte, ci siamo ritrovati al punto di partenza, cioè a Milano!!! Quando si dice un sabato diverso!!!
5 comments
Dalle8alle5 said:
15 Novembre 2010 alle 15:39
Non c’è niente di più freddo di una casa fredda da giorni.
Mi ricordo quella che per qualche anno avevamo affittato sopra Varenna: anche con il riscaldamento acceso a manetta il venerdì sera, si tornava a Milano la domenica pomeriggio completamente surgelati.
mammalellella said:
15 Novembre 2010 alle 15:48
avrei fatto la stessa cosa!
suggerisco la prossima volta di avvertire prima il maggiordomo pingiuno 🙂
Mamma C said:
15 Novembre 2010 alle 16:14
..e sono soddisfazioni!!! :))
Mamma F said:
15 Novembre 2010 alle 17:25
che giornatona!!! 🙂
mi ricorda casa mia tutto l’inverno prima dei camini…
Soleil /Mamma Oggi Lavora said:
16 Novembre 2010 alle 12:53
quando si dice che in montagna, d’inverno, il riscaldamento fa la differenza…
bravo Edo, viva la pontagna!