Mattina trascorsa nel girone infernale degli ambulatori pediatrici, abbiamo portato Edo a fare la visita dal dottore degli occhietti tenuto conto che sia io che la mamma siamo due talpe, per capirci siamo all’ultimo stadio possibile, dopo c’è solo il cane guida!

A parte la disumana prova che ha dovuto superare Edo, ben quattro-dico-quattro volte nel giro di 20 minuti gli hanno propinato le gocce negli occhietti per la dilatazione e ogni volta era sempre peggio, il grado di sopportazione e fastidio è passato dal lamento fino al pianto disperato. A parte questo e la lunghezza dell’attesa, il nostro eroe è riuscito con fatica a farsi visitare e alla fine non vedeva (è proprio il caso di dirlo questa volta!) l’ora di scappare, fortunatamente è tutto a posto e ci si rivede a 6 anni:

«Aspetta Edo che il dottore finisce di parlare»

«Ma io voglio andare a giocare!»

«Va bene, saluta il dottore allora?»

«Ciao ciao dottore!!!»

«Ciao Edo, dammi un cinque?»

Dato il cinque è sgommato fuori dalla stanza alla velocità della luce e anche noi!

Da leggere ascoltando Daniele Silvestri in “Occhi da orientale”