“Edo, come ti senti?”
“Meglio.”
“Ti fa ancora tanto male?”
“Solo un pochino.”
“Pensa, io in 40 anni non sono mai stato punto da un’ape e tu già colpito a 4 anni e mezzo”
“E se ne avevo 10?”
“Non saresti stato coraggioso come lo sei stato oggi!”
Mi sono spaventato? Molto. Vederlo correre verso di me urlando e in lacrime non sapendo bene cosa fosse successo e dove l’ape l’avesse punto non è stato per nulla piacevole. Inoltre avevo in braccio Vick che al momento lo lancio in aria per andare incontro a Edo. Fortunatamente alla fine di questa storia è rimasto un occhio gonfio, stile Rocky Balboa al 15° round con Apollo Creed e tante, tantissime coccole.
4 comments
Murasaki said:
18 Luglio 2012 alle 14:46
Poverino, chissà che male… puoi consolarlo raccontandogli che una bambina piccola come lui una volta è stata punta sulla lingua!!
Non ero io era mia nipote e dovettero portarla al pronto soccorso tanto si era gonfiata la lingua!
Dalle8alle5 said:
18 Luglio 2012 alle 14:57
Ma por patanin, chissà che spavento oltre al male!
Aumentare le coccole, please.
Mamma C said:
20 Luglio 2012 alle 23:16
topino….
Cristina said:
23 Luglio 2012 alle 21:42
Ma l’occhio nero era di Edo vittima dell’ape o di Vick scaraventato per aria? Scherzi a parte povero piccolo… tante tante coccole!