Mi sono accorto solo oggi che in circa 30 metri di corridoio in ufficio ci sono tre estintori e non potevo non ricordare una famosa voce, ben presente in testa, indelebile al tempo, alla polvere, ricordi ben stampati in testa. Chi è di Milano, non più un ragazzino che ha frequentato S.Siro, aimè, starà sicuramente sorridendo leggendo il titolo del post.

“Meteor. Meteor. Meteor. Estintori Meteor. I più moderni ed efficaci mezzi che vi proteggono dal fuoco. Estintori Meteor. Pero. Milano.”

Una presenza fissa, la partita non iniziava se prima non si sentiva rieccheggiare la pubblicità degli estintori diffusa dagli altoparlanti di S.Siro.

Stiamo parlando di uno stadio che non c’è più, nessuna copertura, men che mai 3° anello, solo popolari, distinti, tribuna urlati dai bagarini fuori dallo stadio. Altri tempi, quando si arrivava presto perché i posti non erano numerati e vigeva la semplice regola del primo che arriva, con i cuscinetti a far da segnaposto.

Tante, tantissime partite viste con papà, anche quelle dell’Inter anche se milanisti, ma si passava la domenica pomeriggio insieme allo stadio anche perché all’epoca si riusciva ad entrare gratis  e quindi via in macchina direzione S.Siro anche se voleva dire mangiare di corsa perché all’epoca le partite erano solo pomeridiane, iniziavano tutte rigorosamente alle 14.30, non si poteva arrivare all’ultimo secondo, c’era il posto da prendere e c’era soprattutto quella voce da ascoltare.

“estintori meteor, estintori meteor…”

Ciao papà… nessun compleanno da ricordare, nessun anniversario, nessuna festa, solo un sorriso, solo un ricordo di una vita che non c’è più.