La nanna nel lettino, nonostante la scorsa notte sia rimasto accovacciato ai piedi del lettino per ben 55-minuti-55 devo dire che è stato un successo. Non frigna più nel momento in cui metto Edo nel lettino e senza tante storie si sdraia; qualche intermezzo c’è, tipo che inizia a tirare il carillon (che non ha mai considerato) una, due, tre volte, si gira e rigira come una triglia in padella, ma poi crolla, con i suoi tempi ma crolla. Quando si sveglia di notte, dopo aver chiamato mamma un paio di volte, mi aspetta in piedi, ma appena mi vede si butta giù, ha capito che il tempo della nanna in braccio è finito, l’ha capito e se ne è fatto una ragione.

Quando abbiamo iniziato l’inserimento all’asilo, mi aspettavo con tutte le debite proporzioni un comportamento simile. Peccato che un conto è addormentarsi nel lettino tenendomi la mano e un conto è ritrovarsi da solo in una classe con bimbi che conosce da poco, con regole e una maestra da seguire e senza più la mamma.

La verità è che sto iniziando ad andare in crisi anch’io (quest’ultima frase si autodistruggerà dopo la prima lettura, espediente necessario soprattutto quando leggerà questo post la mamma, stile mission impossible!) 😉