Di papà, pipì e palestra
03 lunedì Mag 2010
Written by siredward in Edoardo, Papà, Ultime novità, Vita quotidiana
Questa sera all’uscita dal lavoro mi vengono prendere la mamma ed Edo e appena salgo in macchina mi chiama come non aveva mai fatto: pa-pà! Ripeti amore: pa-pà! Mi stai chiamando amore. Per la prima volta Edo mi ha chiamato, quelle due sillabe erano rivolte a me, non le diceva al vento o alla mamma quando non c’ero e dopo quella semplice parola tanto desiderata se la rideva di gusto contento anche lui di avermi fatto questo bellissimo regalo.
Lo stiamo assecondando nella sua voglia di autonomia sicuramente grazie anche al lavoro che sta facendo all’asilo senza assolutamente forzarlo (non vogliamo e non pretendiamo nulla al momento) e quando gli scappa la pipì va in bagno e cerca di togliersi i pantaloni. A quel punto intervengo a spogliarlo e dopo averlo sistemato sul water, fa la pipì tutto orgoglioso e immediatamente dopo inizia a richiedere rettangolini di carta igienica per pulirsi, uno due, tre, se fosse per Edo finirebbe un rotolo a pipì e ogni tanto cerca pure di riprenderli infilando la mano tra le gambette a penzoloni, poi lo prendo in braccio e schiaccia il pulsantone per tirare l’acqua.
Quando Edo ero piccolo mi divertivo e si divertiva anche lui a lanciarlo in alto, tipo vola-vola l’ape maya. Crescendo questa giochino l’avevamo messo da parte, ma ultimamente è tornato prepotentemente di moda, con un’unica e piccola differenza: adesso il piccolo non è poi così piccolo pesando quindici-chili-quindici. Si mette in piedi sul lettone e sulle note di po-popopopo (il coro mondiale degli White Stripes) lo lancio in aria e cerco d riprenderlo al volo; dopo 5 minuti di lanci, la mia schiena e le mie braccia iniziano a chiedere pietà, ma Edo non contento di vedermi ansimante parte con il coro a modo suo. Se continua così, posso pure disdire l’abbonamento in palestra.
10 comments
Claudia said:
4 Maggio 2010 alle 06:01
🙂 Che carino il tuo Edo, sembra un bimbo molto dolce.
Ruben said:
4 Maggio 2010 alle 07:37
@Claudia
Dolce come lo zucchero filato per chi soffre di mal di denti!!! 😀
Dalle8alle5 said:
4 Maggio 2010 alle 08:50
Hai provato a barattare il volo con dei grattini?
Con la bimba di mio fratello ha funzionato, solo che sono 12 anni che le devo fare i grattini, per ore, quando ci vediamo.
Ruben said:
4 Maggio 2010 alle 09:00
@D8a5
Fin da piccoli la differenza tra sessi è evidente: per lui giocare significa saltare sul lettone, mordere, lanciarsi addosso, i grattini sono perdite di tempo. Questa sera comunque un tentativo lo faccio, glielo devo almeno alla mia schiena!!!
Vogliounamelablu said:
4 Maggio 2010 alle 10:46
Il primo “pa-pà”… un momento da incorniciare! Proprio un bel regalo dal tuo Edo!
Maggie said:
4 Maggio 2010 alle 15:55
caspita che bello il primo papá!! veramente storico!!
anche i miei genitori mi hanno raccontato che immaginavano con tenerezza il giorno in cui li avremmo chiamati mamma e papà. Dopo alcuni anni e molti figli la loro frase era “vietato pronunciare le parole mamma e papà”. avevano acquisito una specie di udito settoriale e perché rispondessero alle nostre richieste funzionava solo il chiamarli per nome!!
avvocanzo said:
4 Maggio 2010 alle 16:56
secondo me ha detto “pappa” 😀
Ruben said:
4 Maggio 2010 alle 20:33
@v1mb
assolutamente… mi sembra un secolo che aspetto quetso momento
@Maggie
per il momento aspetto che inizi a parlare, poi penserò come fermarlo
@avvocanzo
Ci sono buone probabilità tenuto conto che è una buona forchetta!! Ben venuto.
Elena said:
6 Maggio 2010 alle 08:14
@Ruben, mi sentirei di dissentire sulla questione della differenza dei sessi per i salti sul letto. La mia giusto che non morde, ma perchè è stata messa in punizione un adeguato numero di volte a suo tempo.
Io ho notato che è questione di interlocutore: con me non salta più di tanto e si fa fare pure i grattini, con il papà si salta e si fanno le acrobazie!
Ruben said:
6 Maggio 2010 alle 12:45
@Elena
Ci sono sempre le eccezioni, naturalmente! 🙂