L’ispirazione per il film di questa settimana l’ho avuto leggendo qui, ci sono quei giorni (guarda caso spesso in estate, con la calura a renderti ancora più stanco e insofferente) in cui se fosse possibile apriresti in due come un cocomero la testa del tuo collega di scrivania oppure di quel pirla che guida come se fosse in pista (tanto al prossimo semaforo ti ribecco!), oppure imbottigliato nel traffico mentre vorresti essere da tutt’altra parte (alle Maldive per esempio?), in quei momenti ognuno di noi vorrebbe tanto perdere la ragione (magari non completamente!) e allora in quei casi il nostro eroe diventa Michael Douglas/William “Bill” Foster che decide che quello è il giorno giusto per dare sfogo alla propria sopita pazzia, il giorno giusto in cui tutte le piccole e grandi ingiustizie devono trovare un colpevole e quel colpevole la deve naturalmente pagare.

Gli aspetti entusiasmanti di questo film: l’abbigliamento da perfetto impiegato con camicia bianca e cravatta, la capigliatura con taglio da marines, la mosca che lo infastidisce nel suo abitacolo quando è bloccato nel traffico (primi sintomi di insofferenza), tutti i personaggi multietnici che incontra nel suo percorso verso casa, un viaggio già segnato che sarà di sola andata perché a un certo punto capirà di aver varcato il punto di non ritorno. Seguirà il viaggio del nostro eroe un poliziotto al suo ultimo giorno di lavoro (cosa un po’ scontata, non poteva stare in ufficio a raccogliere i cimeli di una vita da sbirro?), un superbo Robert Duvall/Martin Prendergast che cercherà di arrestarlo, ma alla fine a uscirne vincitore sarà sempre Michael Douglas/William “Bill” Foster. Come? Scopritelo da voi!

Chi non ha mai desiderato o pensato anche per un solo istante di mettere in pratica un giorno di ordinaria follia? Poi in questo periodo…

Questo post partecipa alla rubrica BUIO IN SALA, mercoledì cinematografico di Mamma F & Mamma C di Nati per delinquere. Grazie.