Subito dopo aver finito di pranzare o cenare, sotto al tavolo in corrispondenza del posto dove siede Edo sul suo bel seggiolone-sedia color rosso (una volta fiammante) c’è praticamente un microcosmo di briciole sempre, carne molte volte, pezzi di zucchina volate giù oppure suicidatesi, riso o anellini di pasta come se piovesse; poi non sopporta vedere le briciole di pane sul tavolo per cui quello che ancora non è caduto viene diligentemente spazzato con le sue delicate mani a modo di tergicristallo per completare l’opera.

A quel punto bisogna partire con l’aspirapolvere (per fare una cosa veloce-veloce) per dare una ripulita e una parvenza di ordine. Solitamente la passo io ed Edo inizia a sbraitare perché vuole avere il comando dell’aspirapolvere. Faccio tutto io e ormai sono grande: questo secondo me è il succo dei versi e delle urla di Edo. Sabato però, mi ha cacciato e ha voluto che fosse la mamma a passare l’aspirapolvere con lui.

Ha già capito tutto della vita: la donna pulisce, l’uomo… aiuta!!! 😉