Suoni che nella maggior parte dei casi incomprensibili ti riempiono il cuore di gioia perché fino a poco tempo fa ti chiedevi ma perché non parla, abbiamo sbagliato in qualcosa oppure ancora più preoccupato ti chiedevi e se ci fosse qualche problema, poi pian piano lo senti urlare con il ditino puntato verso di te quando lo sgridi che ti dice “papà no, papà brutto” e allora anche quel suo ribellarsi ti rende felice, oppure lo senti ringraziare “grazie papà, grazie” quando invece dovrebbe rispondere prego, quando parti per le vacanze e saluta il suo amichetto chiamandolo kakà, mentre al ritorno chiede di Luca, non capisci perché le moto le chiama poto (ma amore, moto con la emme di mammmma!) nonostante la parola mamma sia stata l’unica nei suoi primi due anni di vita, abbrevia le parole come se avesse fretta di dare fiato a tutti i suoi pensieri e quindi le scarpine diventano scarpi oppure putta la pastasciutta e putto il prosciutto, ma in qualunque modi le usi, corte, divertenti, incomprensibili, inventate sono parole che non vedevi l’ora di sentire!
8 comments
Dalle8alle5 said:
30 Agosto 2010 alle 16:50
Fare l’interprete per un bimbo è non solo divertente ma anche emozionante.
Mamma C said:
30 Agosto 2010 alle 17:56
Ehehehe, il Sir ha solo bisogno del suo tempo.. Avete così tanta fretta che cresca?? ^__^
Soleil / MammaOggiLavora said:
30 Agosto 2010 alle 23:35
ed e’ dannatamente bello cosi’, in tutte le sue espressioni
e poi quando il ghiaccio e’ rotto ci si sente leggeri…
polly said:
31 Agosto 2010 alle 10:23
sappi che anche le gemelle sostituivano alcune lettere con la p: il loro amico si chiamava Pichele, poi c’era Babbo Patale…niente di strano! e abbraviavano come Edo: i Pinni per Pannolini, il Billo per Bavaglino.
e quando gli dici la m di mamma ancora non capiscono: perchè mamma ha anche la a! non capiscono perchè dico la m di mamma e non la a di mamma…se poi dici la “emme”!
Ruben said:
31 Agosto 2010 alle 10:38
@D8a5
Verissimo, anche se a volte un po’ frustrante non riuscire a interpretare le sue parole
@Mamma C & Polly
Questo post non nasce nel voler raccontare le parole che dice adesso Edo, ma nasce dalle mie sensazioni a conclusione di un percorso, anche se mai portato a termine, iniziato mesi fa!
@Soleil
Assolutamente Soleil, era proprio questo il senso del post!
Mamma C said:
31 Agosto 2010 alle 11:10
Appunto Ruben.. Le tue paure, che per altro sono state anche le mie per Matteo (sono arrivata a farmi dare il numero di una logopedista), credo fossero solo dettate solo dall’insicurezza, di cui noi genitori alla prima esperienza siamo dotati a larga mano. Poi tutto si rasserena.. Il senso della mia risposta era quello: ognuno di loro ha tempi propri, sbagliamo a fare confronti (e lo sto sperimentando ogni giorno). Tra qualche mese spererai che stia zitto un attimo!! 😛
MTF said:
8 Settembre 2010 alle 11:33
anche a casa nostra ci sono le POTO, che si distinguono comunque dagli UTERS (scooter), poi ci sono i TORI (trattori) e le UPPE (ruspe)…insomma, non si smentisce, da bravo maschio ama i motori in tutte le loro forme!
latuanonna said:
14 Settembre 2010 alle 14:03
Capivo la tua tensione, ma come vedi il problema non esiste e adesso parole a metà, giuste o sbagliate che siano, l’importante è sentirlo parlare, goditi questo tempo davvero speciale.
Quando parlerà normalmente da ometto, penserai a questo momento con tanta tenerezza e un po’ di nostalgia.
Un bacio sui capelli al tuo bimbo