Piccoli campioni si sfidano già sui campi di calcio, a volte imitando i grandi ma soprattutto divertendosi all’aria aperta (gelida e nebbiosa della campagna milanese) condividendo una passione e uno sport e coltivando amicizie.
Guardo Edo giocare e mi rivedo in mio papà che non si perdeva mai le mie partite, ma soprattutto guardo Edo lasciandogli tutto il il tempo e la voglia di imparare e di sbagliare senza riversare su di lui sogni che in passato sono stati miei.
Il sogno adesso è tutto suo e voglio che lo viva con lo spirito giusto, lo spirito del puro divertimento, senza arrabbiarsi se si sbaglia un gol o si perde una partita e senza esaltarsi troppo se segna una doppietta e grazie ai suoi gol si vincono le partite.
(si nota che è qui è ha fatto 2 gol?!?)
“…Ma Nino non aver paura di sbagliare un calcio di rigore,
non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore,
un giocatore lo vedi dal coraggio, dall’altruismo e dalla fantasia.
Il ragazzo si farà, anche se ha le spalle strette,
questo altro anno giocherà con la maglia numero sette (29).”
(F. De Gregori)
2 comments
Murasaki said:
12 Dicembre 2013 alle 16:25
E’ proprio emozionante vedere quanto si impegnano, noi proviamo le stesse sensazioni vedendo BUH alle prese con la sua nuova passione!!
Due settimane fa ha affrontato la sua prima competizione di Kung fu (un percorso acrobatico): lo ha fatto con tanta voglia di giocare, ma quando poi ha scoperto di essere arrivato terzo è andato in brodo di giuggiole… 🙂
Rossella said:
16 Dicembre 2013 alle 11:44
Ah, i maschi e il pallone… si potrebbe scrivere un libro!
De Gregori e’ sempre unico.