Come  capita ormai abitualmente ogni tre mesi circa ho dato il mio contributo all’ADO. E’ un’abitudine che ho ereditato da mio padre e mi ricordo i suoi racconti dei panini dell’Istituto dei Tumori dove all’epoca andava a donare. Io non riesco a mangiare panini alle 9 del mattino dopo la donazione, faccio una colazione tradizionale, cappuccino (della macchinetta – mi sembra di essere in ufficio), una brioche, qualche biscotto e un bicchiere di latte fresco. Faccio nel mio piccolo del bene e questo mi permette di tenere sotto controllo periodicamente uno dei miei più cari amici, il fidato colesterolo. E poi ho il mio bel giorno di vacanza dall’ufficio che è cosa buona ogni tanto.

I personaggi che incontro al centro meritano invece un discorso a parte. C’è la killer che ha avuto il piacere di battezzare la mia prima donazione rompendo la vena (“sento un forte bruciore al braccio, tutto normale?“) e riesce a farmi male anche con il solo prelievo che adesso consiste nel bucare il polpastrello del dito. La flaca, vera e propria padrona di casa, che dispensa informazioni e consigli ai 4 venti e ne sa sempre più di tutti. La bionda che ha un tocco magico e riesce sempre a far si che la mia donazione non finisca come la prima volta. La sindacalista che racconta sempre dei problemi con le riorganizzazioni lavorative. La zingara, dolcissima nei modi di fare, che dall’aspetto e dall’abbigliamento ricorda una gitana.

E poi ci sono i donatori. I silenziosi (che si rilassano giochicchiando con la pallina – stringi e molla), i logorroici del tempo, piuttosto che starsene belli quieti sul lettino devono per forza dire qualcosa e il tempo è sempre un buon tema, gli abituè che salutano tutti in modo caloroso come se si ritrovassero dalla zia a fare il barbecue, gli storici che sembrano in gita premio e vorrebbero l’attestato (stile punti fedeltà della carta carburante) e infine i novellini alla prima donazione che ostentano tranquillità, ma in realtà sono vicinissimi ad andare in panico (e come dargli torto quando vedi l’ago del 12, più che un ago sembra un’idrante!).

E alla fine c’è anche un piccolo cadeau, questo giro mi sono beccato una bellissima chiavetta usb da 2G a forma di cuore! 🙂