Edo non ha, o forse è meglio dire, non hai mai avuto praticamente i nonni paterni. Mio papà se né andato molto tempo fa e la tristezza, ora che sono passati tanti anni, è nel pensare la gioia che avrebbe provato a tenere in braccio il suo nipotino, a coccolarlo e viziarlo come fanno (è il loro mestiere in fondo) tutti i nonni. Mio papà stravedeva per i bimbi, ha amato e coccolato tantissimo i suoi nipoti da zio e quindi Edo sarebbe stato sommerso da tutto l’amore che mio papà era in grado di offrire.
Mia mamma era una donna forte, un carattere deciso ma sotto la scorza dura era di una vulnerabilità incredibile. Ha avuto la gioia di tenere in braccio il suo nipotino, ma il tempo a disposizione che ha avuto è stato poco, molto poco. Quando le abbiamo dato la notizia che eravamo in attesa mia mamma aveva fatto la sua prima chemioterapia e vederla piangere di gioia quel pomeriggio è un ricordo indelebile mentre scartava il pacchettino in cui avevamo messo un ciucciotto. Ho avuto la presunzione di credere e sperare che l’attesa del suo primo nipotino le desse ancora più forza per combattere quel male infimo, insidioso, ma nonostante questo non è riuscita a festeggiare nemmeno il primo compleanno di Edo. L’amore e la forza di mia mamma sono stati comunque più forti del male che se la stava portando via, riuscendo a partecipare al battesimo. Quel giorno in cui mio figlio entrava di diritto nella comunità cristiana per mia mamma fu l’ultima volta che riuscì a uscire di casa. Fu un grande sforzo fisico, ma solamente dopo capii quanto fosse stato faticoso. Nel breve volgere di un mese e mezzo mi ritrovavo a non essere più figlio.
Sul mio comodino ci sono due foto, quella dei miei genitori e della mia sorellina (questa è un’altra storia) e ogni volta che Edo gioca con quelle foto mi commuovo provando tristezza ma soprattutto rabbia per quello che doveva essere e invece non è mai stato possibile. Edo non si può ricordare di mia mamma, ma ogni volta che si mette a giocare con la foto dei miei faccio finta di credere che quel volto per lui non sia poi così sconosciuto.
4 comments
27 Febbraio 2010 alle 13:54
Come ti capisco… Anche io ho perso mio papà tanti anni fa e non c’è giorno che non mi salga un groppo in gola sapendo quanto avrebbe amato Simone.. E anche la mia mamma ha fatto una lunga chemio mentre Simone era nella mia pancia, nasceva e arrivava ai 6 mesi. Ma ce l’ha fatta ed ora è qui con noi. Con le tue parole oggi mi sento ancora più fortunata ad averla ancora qui, un pizzico in più di quanto (tanto tanto) io sia già felice.
1 Marzo 2010 alle 10:12
Cara Mamma F., ho letto il tuo post in cui parlavi di tuo papà grazie al ricordo della scuola in cui ha insegnato (spero di ricordare bene) ed era così limpido, dolce, bello il tuo amore per tuo papà che non lasciava dubbi. L’amore per il mio bimbo è una forza incredibile e sono sicuro che sia lo stesso per te.
4 Marzo 2010 alle 12:01
i tuoi cari vivranno nei ricordi di edo grazie ai tuoi racconti, non sarà la stessa cosa di chi i nonni/zii li ha vivi e presenti, però non andranno nel dimenticatoio, quando poi fra un anno Edo sarà più curioso di sapere le sue origini e i tanti aneddoti famigliari, vedrai quante cose potrai raccontargli!
Ps mi dispiace per te, sei stato veramente sfortunato, ma la vita ti sta dando una seconda chance con la tua splendida famiglia
21 Marzo 2010 alle 22:04
…leggo adesso questo post e mi commuovi…queste storie però fanno parte di te, di quello che sei adesso, e le persone possono essere vissute e tramandate nella memoria…
certo, quello che più brucia è il non poter condividere, non solo ciò che stiamo vivendo ma anche condividere i nostri genitori con le persone che adesso amiamo. Ed è doloroso pensare che non si potranno conoscere se non attraverso i nostri ricordi…