“Van Basten venne a dirmi: Ora che faccio l’allenatore ho capito quanti problemi ti ho creato. Io gli risposi: Se ti può consolare, me ne hai risolti anche tanti!”

“Nei test sui 50 metri per non demoralizzare Ancelotti gli abbassavamo il tempo impiegato”.

“I problemi fisici di Zoratto erano un problema per tutta la squadra. Poi una sera, lo vidi attaccato a una cabina; fra lui e la cabina c’era una ragazza più alta di lui. Allora capii perché soffriva stiramenti al polpaccio. Quando arrivò all’allenamento gli diedi un mazzo di chiavi: Tieni, portala in appartamento. Con questo sistemammo il centrocampo”.

“Acquistammo Angelo Colombo. Il presidente Berlusconi mi disse: Sacchi, non ho speso cento miliardi di lire per comprare un giocatore che si chiama Colombo. Ma chi è?”
Cedemmo Angelo Colombo al Bari. Berlusconi si era affezionato al gregario: Con lui abbiamo vinto tanto. Risposi: Non ha più motivazione. Berlusconi mi disse: E lei come fa a saperlo? Gli spiegai: Quando lo chiamo a casa, risponde il maggiordomo. Se Colombo ha il maggiordomo, è finita”.

“Dal Parma avevo portato due difensori di fascia, Bianchi e Mussi. Quando incontrai Tassotti, gli dissi: io credo in te. Lui mi rispose: Lo so, Mister: altrimenti se ne sarebbe portati quattro”.

“Baresi, Ancelotti e Gullit erano la spina dorsale del mio Milan. Una volta in una trasferta a Barcellona mancarono tutti e tre. Al ritorno l’aereo fu scosso da turbolenze violentissime, ci fu molta paura. Il giorno dopo Ancelotti mi telefonò dicendo che anche se fossimo caduti, non ci avrebbero dato la prima pagina perché mancavano loro tre”.

“Berlusconi per l’ultimo mese di campionato chiese alla squadra, seduta a tavola, astinenza sessuale fino all’ultima giornata. Gullit alzò la mano e disse: Presidente, io con le palle piene non riesco a correre”.

Questo e tanto altro ancora nell’autobiografia raccontata a Guido Conti di uno dei più geniali e vincenti allenatori di calcio.

(Calcio totale Arrigo Sacchi)