Lunedì Edo ha ripreso, dopo una settimana di cure nonnesche causa bronchite, la sua vita in società ritornando all’asilo e l’esperienza è stata devastante: ci siamo ritrovati in una situazione ben peggiore dell’inserimento di ormai vecchia data. Nemmeno il tempo di partire da casa che in macchina iniziava a chiedere di nonno Ico e man mano che ci si avvicinava all’asilo (il tragitto è breve) il suo faccino si trasfigurava, da piccoli lamenti si parcheggiava con Edo in lacrime grondanti.
Le prime tre mattine la mamma è uscita con le lacrime lasciandolo in quello stato, ieri sono entrato anch’io (più che altro per supporto alla mamma), mentre stamattina l’ho accompagnato da solo (ce la siamo vista tra ometti): la disperazione è iniziata solo dentro ma il risultato è stato lo stesso, l’ho lasciato in braccio alla maestra Ilaria in lacrime. Voglio essere più positivo della mamma e pensare che la disperazione con cui lo lasciamo all’asilo svanisca velocemente e che anche oggi lo si possa prendere dopo pranzo tutto sorridente come ieri che è scoccato l’amore con Beatrice e soprattutto ha raccontato tutto contento di aver mangiato ben due piatti di cu-cù (cous cous).
E’ una situazione a cui non eravamo pronti, anche perché non riusciamo a capire il motivo di questo momento di crisi e di rifiuto dell’asilo (almeno iniziale, così sembra!) e come succede sempre più che il problema in sé è la non conoscenza di quello che sta provando in questo momento che ci fa stare male: manifesta un disagio che non riusciamo a capire e a cogliere e la cosa oltre che dolorosa è frustrante.
Speriamo passi in fretta, che sia solo una crisi passeggera e che non ci sia nulla di cui doverci preoccupare…
9 comments
19 Novembre 2010 alle 11:55
Se tu potessi scegliere tra viaggiare in mercedes con l’autista oppure in motocarro ape strizzato tra altri due passeggeri, cosa sceglieresti?
Si preferisce sempre essere trattati da re piuttosto che da comuni cittadini.
19 Novembre 2010 alle 12:15
Ohhhhh flyyyyyyyyyyyyyy!
Guarda io sono uscita dal tunnellellel dell’inserimento questa settimana. DOPO 3 ANNI DI NIDO L’INSERIMENTO ALLA MATERNA E’ DURATO DUE MESI E MEZZO!
Da sbroccare. Dovevo aspettare ogni giorno che arrivasse la sua maestra perchè non stava con nessun altro. E comunque spesso la lasciavo in lacrime.
Passerà.
Il confronto con l’esterno dopo lunghi periodi di coccole private è duro per un bimbo.
Non è divertente, ma voi state sereni perchè è poi anche sano che i bimbi sfoghino “il lutto” per un distacco quotidiano e meglio se lo fanno platealmente piuttosto che tenerlo dentro.
E infine, ti dico che se non stesse bene a scuola non lo ritroversete sereno.
19 Novembre 2010 alle 13:51
Secondo me, all’inizio e normale. Dopo un periodo di assenza il rientro è sempre un po’ difficile. Tutti i miei nipoti lo hanno avuto, per poi invece esser contenti di andare! 🙂
19 Novembre 2010 alle 14:01
Non credo che questo commento possa farti bene, ma te lo faccio lo stesso. La mia Superdonnina, ormai 10 anni, ha pianto disperata tutte le mattine dei 3 anni di Materna. Perfino l’ultimo giorno … è infatti rimasto memorabile il commento della maestra (dolcissima, tra l’altro) “Ma piangi anche oggi?”.
Però, c’è anche un però, le sue lacrime, a detta della maestra e ci posso credere, svanivano appena mia madre usciva dalla portata della sua vista.
Ora stai meglio, vero?
Un abbraccio
Kriegio
19 Novembre 2010 alle 14:29
CVD: anche oggi al momento di riprendere Edo all’asilo, le maestre mi hanno confermato che, questa mattina, tempo 30 secondi il piccolo farabutto svolazzava già tutto felice tra bimbi e giochi. E io ho passato un’altra mattinata da incubo! Per fortuna c’è il papà che frena la mia ansia, e che certo non è perfetto (!), ma credo sia un papà e un marito super-speciale!
19 Novembre 2010 alle 17:42
ciao Mamma di Edo!!! e ciao Ruben!!! I rientri sono sempre un po’ difficoltosi. Bellissima la notizia di oggi, è fatta!! :)) Buon fine settimana!
20 Novembre 2010 alle 00:38
Passo per un saluto a tutti e due, ormai il problema è risolto, aveva solo bisogno di riprendere il ritmo.
Una nonna
20 Novembre 2010 alle 15:47
la papazzana aveva smesso di piangere dopo neanche una sttimana..poi ha avuto la febbre, il rientro è stato devastante e dopo un mese è mezzo la mattina portarla è un calvario…infatti ha incominciato a prendere lo scuolabus(solo al ritorno) ieri..invece gli altri bambini hanno iniziato dopo una settimana….un pò di pazienza, e speriamo di farcela..ti capisco..
22 Novembre 2010 alle 14:15
anche Ariel dopo ogni rientro al nido dopo malattia si comportava così. e il primo anno lo ha passato più a casa che al nido…
scoppiava in lacrime, si disperava, le maestre me la strappavano di braccio e io la lasciavo in lacrime : mi sentivo una merda.
preoccupatissima le chiamavo appena arrivata al lavoro e lo sai che dicevano? tranquilla, ha pianto fino a che non sei sparita dietro l’angolo e poi ha giocato come sempre… hai capito che farabutta!!!