Il ricordo di un compleanno, tu piccola, un momento rubato, una foto per ricordare, un bacio intimo, ma gioioso, un bacio complice con papà, una foto che ho sempre amato per l’infinito amore che papà aveva per te, ha lottato con tutte le sue forze, ti ha difeso, finché ha potuto è stato il tuo angelo custode, non ti ha mai giudicato, ti ha solo amato, tanto.

Questo era il mio papà, dicono che gli assomiglio molto, non lo so, ma se solo avessi preso un quarto del suo cuore e un quarto della sua testa potrei già essere contento così senza preoccuparmi del resto.

Cristina_papà

Sul mio comodino ci sono le foto di mia sorella e dei miei genitori. Una sera Edo seduto sul mio cuscino prende in mano la foto di mia sorella e fa alla mamma:

“Ma non sei tu, mamma?”

“No amore, è la zia Cristina.”

Poi prende in mano la foto dei miei e la mamma:

“Questi sono i tuoi nonni, nonno S. e nonna P.”

“Ma non sono i miei nonni, non sono nonno E. e nonna L.?”

Non so cosa abbia risposto la mamma perché sono uscito dalla stanza con un nodo in gola e le lacrime che erano pronte per uscire.

Hai ragione Edo, come spiegarti che anche loro sono i tuoi nonni, in questo momento non ci riesco, non hai avuto modo di conoscerli e non sai quanto mi faccia male, ma appena sarai un po’ più grande ed io riuscirò a parlartene senza lacrime, ti racconterò di che persone erano i tuoi nonni e la zia Cristina.

Da leggere ascoltando Sting in “Fragile”